Aree di Intervento
Consulenza per l’infertilità
Il supporto psicologico è essenziale nel trattamento della riproduzione sia per l’aspetto valutativo che di informazione e preparazione. Il consulente per la fertilità prende in considerazione le molteplici sfaccettature del caso, le caratteristiche peculiari del paziente e la possibile integrazione nella formulazione delle problematiche per selezionare obiettivi di intervento coerenti con la richiesta di consulenza.
L’idea di un supporto viene dalla considerazione che si tratta di un percorso impegnativo, a volte faticoso, delicato dal punto di vista emotivo, e che per poter riuscire al meglio deve favorire il benessere del paziente e farlo nei diversi contesti: quello medico, di cure individualizzate, e cioè del piano delle risposte fisiologiche soggettive alle cure proposte, di una più generale funzionalità dell’organismo come sistema, quello culturale sotteso all’idea di infertilità e quindi alla scelta della fecondazione assistita, quale significato ha, il contesto emotivo, psicologico.
Accanto a tutta una serie di aspetti negativi che ci indicano l’impegno, le responsabilità, una condizione di forte stress e di ansia, continue sollecitazioni mediche, invasive anche, le coppie che hanno scelto questo percorso esprimono molto la parte positiva, propositiva………che è quella del desiderio. Dunque lo psicologo è importante perché aiuta la realizzazione di un desiderio grande, il desiderio di avere un bambino. Un desiderio che nelle aspettative di una coppia riguarda qualcosa che avverrà sicuramente, un desiderio che si sceglie di realizzare non aspettando lo scorrere del tempo, ma creando l’occasione, le circostanze, e che per raggiungerlo la coppia fa tutto quello che può secondo gli strumenti che ha.
Lo psicologo non fa altro che rendere evidenti questi strumenti, lo psicologo aiuta a costruire la fiducia nel percorso e in tutte le figure professionali coinvolte; lo psicologo aiuta a costruire una piena partecipazione e condivisione sia all’interno della coppia sia nel seguire le prescrizioni e tutto l’iter del percorso; lo psicologo elimina i dubbi, le incertezze, la sfiducia, sistema tutte le informazioni che si possiedono, considerando gli aspetti negativi solo un’eventualità che può presentarsi. Non è detto che il lavoro psicologico sia rivolto solo alla coppia, ma può anche riguardare un percorso personale o di gruppo, inteso non solo come luogo di condivisione, ma come luogo e tempo da dedicare a sé stessi.
Altra considerazione è che i fattori che generano un adattamento poco efficace tra i pazienti infertili diventano spunto di approfondimento in terapia. In questo particolare momento della vita in cui la maternità/paternità è lo scopo principale della vita di adulto, è anche il momento per ripensare al passato, mettere in discussione i rapporti costruiti fino ad ora, ripensare alla relazione di coppia, discutere della sessualità, vivere le nuove sensazioni, pensarsi genitori, segnare il passaggio da coppia infertile a coppia in attesa. Il tutto costituisce un evento di trasformazione e cambiamento, per cui bisogna trovare un nuovo equilibrio. Nel caso di gravidanza devono spesso confrontarsi con la possibilità di complicazioni ed il rischio di abortire, con emozioni persistenti di ansia e preoccupazione che possono rendere a volte drammatico l’intero periodo della gravidanza. Ciò è problematico specialmente per coloro che hanno già avuto esperienze di interruzione della gravidanza. Il fatto che diverse pazienti, ottenuta la gravidanza non sono, come dovrebbero, molto felici del loro stato, può provocare sensi di colpa e di vergogna, che si sommano a quelli che possono aver già sviluppato nell’impatto e nella soluzione del problema dell’infertilità. L’essere incinta può introdurre problemi sul benessere e soprattutto sulla salute del bambino. Rispetto all’essere genitore, si può spesso avere la sensazione che si debba dimostrare più di ogni altro di essere un bravo genitore, e se c’è stata donazione di gameti, ciò può indurre delle curiosità, o delle ansie sulle caratteristiche fisiche del nascituro e provocare dei sentimenti di alienazione dal bambino. Ma anche i sentimenti di ambiguità sono del tutto normali.
Il sostegno psicologico professionale dunque è utile perché il paziente non sia solo un numero, ma possa trovare un ascolto e una comprensione anche ai suoi specifici problemi individuali.
Il sostegno psicologico è consapevolezza delle implicazioni di trattamento, sostegno emotivo durante il percorso e per qualsiasi necessità fuori dalla normalità del paziente, un’integrazione più positiva con tutte le altre figure professionali. Il paziente sarà confortato, sostenuto, ma soprattutto incoraggiato e guidato a potenziare le proprie capacità, in una continua riflessione, con sguardo al passato e attenzione al futuro. Esiste un tempo della famiglia passato in cui la sua storia acquista significato, un futuro che la influenza con aspettative e progetti, un presente che costantemente la ridefinisce. Presente, passato e futuro si influenzano a vicenda.
Il paziente così avrà un tempo e un luogo per esprimere le sue paure e i suoi desideri.